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domenica 7 novembre 2010

Gli alieni sono già sulla terra?

foto tratta da http://t0.gstatic.com

Gli Alieni sono già sulla terra? L'invasione extraterresetre è forse già cominciata? e da quanto? anni o secoli? Un interessante articolo tratto da MISTERObUFO.corriere.it
potrebbe illuminarci...

"Al di là della “ragion di stato” e di una piccola pubblicità alla realtà editoriale di “Santa Madre Rcs”, vi segnalo un’interessante iniziativa di “Sette”, il magazine del Corriere della Sera che va in edicola ogni giovedì: sul numero del 28 ottobre, in abbinamento al quotidiano, c’è anche un bel servizio della collega Sara Gandolfi. Sara ha infatti intervistato Paul Davies, scienziato inglese che è stato appena incaricato di svolgere una mansione particolare. Quale? Ho chiesto a Sara di scrivermi una sorta di riassunto: nelle sue parole troverete la spiegazione dell’arcano, detto ovviamente che nell’articolo pubblicato sulla rivista l’argomento viene sviluppato in lungo e in largo. Diciamo, a mo’ di antipasto, che l’iniziativa riguardante Davies ha un qualcosa che ricorda la famosa nomina dell’Onu…

“Non sanno che noi siamo qui”, ecco perché gli alieni non ci stanno cercando. Se un giorno busseranno alle porte del pianeta Terra, Paul Davies però è pronto ad accoglierli. In gran segreto. Cosmologo e astrobiologo inglese, nonché professore all’Arizona State University, è l’uomo scelto per guidare il team di scienziati, avvocati e filosofi che gestirà il primo contatto. Si chiama Post-Detection Science and Technology Taskgroup ed è finanziato, come gran parte delle attività di Seti (Search for extraterrestrial intelligence), da uno che agli alieni ci crede da sempre: il cofondatore (miliardario) di Microsoft Paul Allen, che ha fornito pure i 25 milioni di dollari per l’Allen Telescope Array in California. Da tre anni i paraboloidi del mega radiotelescopio puntano verso gli “altri mondi” del cosmo per captare un segnale elettromagnetico. L’universo, per ora, tace...." CONTINUA

martedì 31 agosto 2010

Musiche per Ufo - gli alieni di Venditti a Roma

Un disco grande, avrà avuto un diametro di dieci metri. Nella parte inferiore c’erano tre appendici a forma di ventosa, mentre in alto, dove era visibile una cupoletta che assomigliava a un grande bitorzolo, si notava un oblò…‘. Location: una domenica mattina di primavera di un anno imprecisato, forse 1955 o giù di lì, Roma. Protagonista: il giovanissimo Antonello Venditti a cinque o sei anni che, in compagnia della mamma, passeggia ai giardini di villa Paganini. L’evento: madre e figlio s’imbattono in un Ufo.

Immagini chiare, che il cantautore romano porta da sempre nella memoria. E che di tanto in tanto rispuntano fuori, tanto da finire anche nell’autobiografia L’importante è che tu sia infelice (Mondadori 2009, 146 pagine, 16 euro). ‘Sì, era un disco volante – racconta al Corriere della serasul fatto che fosse reale e così vicino da poterlo quasi toccare con mano, non ci sono discussioni. Chiesi varie volte alla mamma, persona razionale e positiva, se quanto avevamo visto fosse vero: mi ha sempre detto di sì‘. Venditti come Taken, o quasi?

Saranno state le 11 – continua nella spiegazionenon eravamo ancora nel cuore del parco; io e mia madre in quel momento eravamo soli. L’oggetto si manifestò: dondolante, eppure stazionario nella posizione. Rimase lì a lungo e dopo un po’ liberò dei filamenti bianchi: parevano manna. Come andò via? Sparì all’improvviso. La mamma rimase impassibile e pure dopo non disse una parola. Anch’io stetti zitto, la sensazione era che tutto fosse anomalo e, al contempo… normale>>>