martedì 14 settembre 2010

Il Dna di Hitler e le intuizioni di Cioran

Quando il filosofo E. Cioran sostenne che Hitler superò ogni altro uomo nell'eccezionalità del suo totale fallimento, ribadendo che esso fallì in tutto, ricercando lucidamente la catastrofe, e che in questo doveva essere considerato un uomo "superiore", non avrebbe mai immaginato che persino l'ingegneria genetica si sarebbe ritorta contro il fondatore del Nazismo.

Ebreo e pure nordafricano. Algerino, magrebino, come uno dei tanti poveracci che oggi la povertà spinge verso l’Europa. Popoli «inferiori» che non devono contaminare la purezza della «superiore razza ariana». Se qualcuno avesse voluto immaginare un «contrappasso» per Adolf Hitler nello sconosciuto girone infernale in cui si trova, non ne avrebbe potuto trovare uno più crudele. Per lui, ovviamente.

Che Hitler avesse sangue ebreo nelle vene era voce da tempo circolante, con svariate e talvolta fantasiose ipotesi. Ma ora sembra che sia la scienza a dimostrare, senza possibilità di confutazione, l’origine ebraica e forse anche nordafricana del Führer. Lo dimostrerebbe l’analisi del Dna. Che Hitler avesse sangue ebreo nelle vene era voce da tempo circolante, con svariate e talvolta fantasiose ipotesi.

A indagare sono stati due belgi, il giornalista Jean-Paul Mulders e lo storico Marc Vermeeren che, con somma pazienza hanno rintracciato ben 39 discendenti di Hitler (cosa non facile dato che tutti costoro cercano in ogni modo di nascondere l’imbarazzante parentela) dai quali hanno ottenuto altrettanti campioni di saliva. Rigorose analisi di laboratorio – scrive l’inglese Daily Telegraph che riprende la notizia dalla rivista belga Knack – avrebbero rintracciato il cromosoma Aplogruppo Eib 1b1, rarissimo fra gli occidentali e comune invece fra gli ebrei ashkenaziti e sefarditi, nonché fra i berberi del Marocco, dell’Algeria e della Tunisia.

Fonte – Il Giornale, articolo di Domizia Carafoli, 26 Agosto 2010

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